SANTA MARIA DEL PINO

 
Il percorso attraversa una serie di dossi e vallette, tra vasti castagneti cedui che cedono il posto a relitti degli originari boschi misti, solo presso scarpate e dirupi. Dai punti più esposti si ammira un ampio panorama che va dalle cime del Tre Pizzi e del Faito, alla vallata che ospita Pimonte e Gragnano, con Ischia, il golfo di Napoli e il Vesuvio sullo sfondo. Però la valenza principale dell'escursione è quella storico-artistica, in quanto si visita ciò che resta del Castrum Pini; un borgo fortificato costruito a metà del X secolo, per vigilare la vallata da eventuali attacchi miranti a raggiungere il cuore del Ducato, passando per i vicini valichi agerolesi di Crocelle, S. Angelo a Jugo e Imbarrata. Il sito prescelto fu un colle roccioso allungato, ben difeso su tre lati da dirupi e dominante la vallata sottostante. Il borgo occupava tutta la sommità del colle ed era circondato da mura e torrette (ne rimangono modesti resti, seminascosti dalla boscaglia) e in esso potevano trovare rifugio, in caso di attacco, anche i contadini che vivevano nelle fattorie dei dintorni. Pochi metri più a Ovest si erge -recentemente restaurata- la chiesa di S. Maria di Pino, nelle forme che prese nel XIII secolo. L'edificio è suggestivo sia per il contesto naturale in cui sorge, sia per il gioco dei vari volumi (volte estradossate, absidi sporgenti a cupole emisferiche, campaniletto).
 

Copyright © 2014

 Agerolaonline.it